L’emergenza Covid-19 potrebbe nuocere gravemente alla birra indipendente, perché se da una parte il DL Ristori ha previsto un contributo a favore di bar, pub e ristoranti, direttamente interessati dalle restrizioni degli ultimi provvedimenti per contenere i contagi, dall’altra non ha prestato attenzione alle aziende di quella filiera strettamente legata al mondo della somministrazione, come i produttori indipendenti di birra artigianale.
Il parere della nostra associazione sugli interventi previsti dal Decreto Ristori è fortemente negativo – ha affermato Vittorio Ferraris, direttore generale Unionbirrai – Come inopportuna ci appare la scelta di individuare come destinatari di sovvenzionamenti unicamente i codici Ateco direttamente colpiti dalle misure restrittive, come quello delle attività di somministrazione, non tenendo in considerazione la filiera strettamente legata a questo settore.”
“In questo modo si va a penalizzare il comparto della birra artigianale italiana, che seguendo principi di filiera corta e territorialità si esprime maggiormente nei canali commerciali tipicamente legati a quelli della somministrazione”.
L’intento di Unionbirrai è ora quello di sottoporre dati concreti all’attenzione dei ministeri competenti, affinché il settore della birra artigianale indipendente venga attenzionato come fortemente colpito, in considerazione anche del fatto che il comma 2 dell’art. 1 del D.L. 28/10/20 n. 137 già prevede l’individuazione di ulteriori codici Ateco fra i destinatari di aiuti, a condizione che tali settori siano direttamente pregiudicati delle misure restrittive, anche se al momento i fondi previsti non sono sufficientemente adeguati a soddisfare tutte le aziende che potrebbero essere coinvolte.
“Abbiamo già avviato un monitoraggio settimanale con i nostri associati sull’andamento delle loro aziende, rilevando già nella prima settimana dati estremamente preoccupanti – ha proseguito Ferraris – Per questo ora più che mai l’invito di Unionbirrai ai suoi associati è a far fronte comune per sottoporre all’attenzione del Governo la revisione dei contenuti del decreto a fronte della nostra categoria”.
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